Studio digitale e pittura manuale: il mio modus operandi.
1. Lo studio preliminare
Il mio metodo di lavoro inizia in digitale, con lo studio della composizione di base. Penso ai diversi abbinamenti cromatici e li ‘provo’ in digitale: questo mi consente di esplorare i colori all’inifinito. Una volta scelta la composizione di colori che mi soddisfa, la stampo in un formato molto piccolo - utile come riferimento.
2. La traccia su tela
Passo quindi alla realizzazione manuale: per i quadri più piccoli lavoro su un cartoncino telato di 30 cm; per le opere più grandi scelgo la tela.
Riporto a mano sul supporto, con compasso e matita, la composizione di cerchi. Ne modifico minimamente le misure, per dare un ulteriore tocco di unicità a ciascuna opera.
Procedo quindi alla colorazione a mano libera con pennello e colori acrilici, senza uso di maschere.
3. La magia dei pigmenti.
La miscelazione dei pigmenti è sempre sorprendente ed è il valore aggiunto che rende ogni opera unica. Inoltre, i miei quadri non ricalcano mai esattamente gli studi in digitale perché mi piace modificare un po’ i colori o invertire le zone cromatiche. Per rendere uniformi le singole campiture sono necessari da 3 a 5 passaggi di colore. Ognuno viene miscelato da me, partendo dai colori primari e da pochi altri. Uso vasetti che numero, per ciascuna tinta, da 0 a 9. La numerazione mi serve per essere certa di usare il colore giusto nelle diverse sovrapposizioni.
3. La magia dei pigmenti.
La miscelazione dei pigmenti è sempre sorprendente ed è il valore aggiunto che rende ogni opera unica. Inoltre, i miei quadri non ricalcano mai esattamente gli studi in digitale perché mi piace modificare un po’ i colori o invertire le zone cromatiche. Per rendere uniformi le singole campiture sono necessari da 3 a 5 passaggi di colore. Ognuno viene miscelato da me, partendo dai colori primari e da pochi altri. Uso vasetti che numero, per ciascuna tinta, da 0 a 9. La numerazione mi serve per essere certa di usare il colore giusto nelle diverse sovrapposizioni.